Un
viaggio all’interno di un pensiero, non è certamente come orbitarvi attorno… ne
vedremmo la superficie e, se ci va bene, una buona parte di questo, spesso nemmeno
tanto definito oltre il filtraggio della acquisizione soggettiva.
All’interno, quindi, verso il suo nucleo, verso il centro di queste “luci”
altre, che Nunzio Cartalemi propone con una misurata enfasi che spazia tra il
gioco, anche irriverente, relativamente innocuo, e la ricerca, direi archeologica,
di un pensiero che sembra ritrovato tra i ruderi di un’agorà, e riportato in
vita attraverso una parola ben definita e scandita con cura.
Si
perde il senso del tempo leggendo tra le infinite varietà di “luce”, e si perde
pure la concezione di “individuo”, poeta che esprime, cantore di visioni spesso
oniriche dove ciascuno diventa uno solo, dove la sensazione di esserci sempre
stato diviene palpabile e imprescindibile dagli eventi dove immutabilità e
prerogativa sembrano muoversi sullo stesso piano attingendo da dimensioni multiple.
Ecco
come vivo queste “luci” altre, luci fuggevoli si, ma sempre realmente presenti
anche se non sempre visibili a mente nuda. Credo diventi necessario un “ingrandimento”
mnemonico che possa lasciar affiorare quei dettagli che, sfuggendo, non
permetterebbero la visione dell’intero, e tutto questo può accadere solo se non
ci si ferma sulla prima impressione, quella posizione che riguarda l’apparenza
e, spesso, è lontanissima dall’essere. Cartalemi, a questo punto, diventa un
albatro curioso, che dall’alto vuole
vedere il mondo cubista che ha dentro e che, dalla sua stanza, riesce a stento ad immaginare. Eccolo lì,
dunque, a volare su quegli appezzamenti di universi intrecciati tra loro, la
cui percezione rimarrebbe solo mera intuizione o, al massimo, semi onirica e confusa
immaginazione.
Mi
affascina decisamente la genialità con cui “lega” sintesi e ipotesi evitando l’analisi
e tutto questo, per rimanere all’interno di quel suo pensiero che gli dà l’opportunità
di spaziare, anche al di fuori dal tempo, in congetture che in sè contengono le
verità dalle quali ogni individuo discende.
Diviene,
quindi, oggetto di dibattito tra il filologo, l’archeologo, il filosofo, l’antropologo,
tutti personaggi che il poeta cerca di gestire, spesso con scarsi risultati ma,
da buon poeta, lascia alla sua voce background di esprimere quella libertà un
po’ corsara, un po’ goliardica, forse un
po’ spinta verso una fiabesca interpretazione di certi ruoli, seppur fondamentali,
che la vita reclama, ovvero, l’importanza di credere, almeno, in un numero.
In
questo spazio propongo alcuni di questi testi di Nunzio Cartalemi.
*
Luce
acquamarina
dalla genesi degli arcobaleni ai viaggi delle onde.
dalla genesi degli arcobaleni ai viaggi delle onde.
-
Sono un frammento di infinito.. - diceva il poeta
- Sono finito in un mio frammento.. - diceva l'eterno
- Sono finito in un mio frammento.. - diceva l'eterno
lasciarono
dietro lune, soli, eclissi ed altri albedo...
due calici e una bottiglia, vuota, di Nero d'Avola
fu tutta l'archeologia di quel momento peculiare...
due calici e una bottiglia, vuota, di Nero d'Avola
fu tutta l'archeologia di quel momento peculiare...
*
Luce
riflessi d'albedo artico
dagli
amori fossili sulle pareti d’un atrio ai fiumi
-
esfoliare gli eoni e capire che non sparirà mai..
- su, uno sforzo, l’eternità poi non è roba ardua..
- su, uno sforzo, l’eternità poi non è roba ardua..
fantasticava,
il poeta, sull’etimo di coscienza e,
più su, l’eterno scarabocchiava aurore boreali
indizi: un cerchio di pietre, 12 rune e un menhir.
più su, l’eterno scarabocchiava aurore boreali
indizi: un cerchio di pietre, 12 rune e un menhir.
*
Luce notte di colonie australi
ci sono aquile, aquiloni, aquilonieri e poi, il vento.
ci sono aquile, aquiloni, aquilonieri e poi, il vento.
- come può me stesso dividere me stesso,
mi chiedo?
- un filo in difetto! La cruna o l’ago, le dita o il palmo...
- un filo in difetto! La cruna o l’ago, le dita o il palmo...
Ci rido su. Oggi, senza volerlo, ho
varcato unoceano...
e l’Eterno nel mentre si tuffava dentro un’altra perla...
l’arma del delitto: fogli sparsi nei campi del tempo
e l’Eterno nel mentre si tuffava dentro un’altra perla...
l’arma del delitto: fogli sparsi nei campi del tempo
*
Luce gradienti di rosso onirico
alle radice del verbo e nei frutti dell’albero del melo
alle radice del verbo e nei frutti dell’albero del melo
- fermare il tempo, riavvolgerlo, e
scansare i crucci
- sconosce l’effetto Avalancha, la magia nei cerchi!
- sconosce l’effetto Avalancha, la magia nei cerchi!
Il poeta fantasticava sulla fisica del
tempo e sulla metà...
l’Eterno manifestava segni e sogni del tutto incompresi:
al telefono, lo sconosciuto diceva: non ti ricordi di me?
l’Eterno manifestava segni e sogni del tutto incompresi:
al telefono, lo sconosciuto diceva: non ti ricordi di me?
*
Luce dalle stanze suadenti di Hipno e
Nix, la madre.
i pittori cercano i colori dentro i sogni dell'eternità
i pittori cercano i colori dentro i sogni dell'eternità
- miro al cielo e d’indice scuoto gli
astri: desideri.
- Toh! Vuole cose grandi e ci crede pure, il matto.
- Toh! Vuole cose grandi e ci crede pure, il matto.
dove portare le parole, quali cuori
ascolteranno?
...il problema sono coloro convinti di sentirci bene.
a teatro davano Malia di Francesco Paolo Frontini.
...il problema sono coloro convinti di sentirci bene.
a teatro davano Malia di Francesco Paolo Frontini.
*
Luce praterie di viole nel vasto
abbraccio crepuscolare
la polvere ha più verità da raccontare che certi editori
la polvere ha più verità da raccontare che certi editori
- c’è quel totem attorno al quale
danzerei per la pioggia...
- I lupi, caro Poeta, sono custodi della più alta libertà...
- I lupi, caro Poeta, sono custodi della più alta libertà...
è un monolite, dove sigillo i miei
equinozi e i solstizi...
i cani, invece, guardiani di buffe finzioni metropolitane:
mummie a insediare cuscini freddi. L’amore è nei granai.
i cani, invece, guardiani di buffe finzioni metropolitane:
mummie a insediare cuscini freddi. L’amore è nei granai.
*
Luce di occhi sporchi d’asfalto in cerca
di beatitudini
da: agenti contaminanti della vita producono anticorpi
da: agenti contaminanti della vita producono anticorpi
- le notti senza i sogni sono come i
giorni senza i libri
- Oh, e io che non ho cronia di che dovrei lamentarmi?
- Oh, e io che non ho cronia di che dovrei lamentarmi?
Il poeta era desioso di storie
fumettate, divinità uniche
mentre l’Eterno mordicchiava natiche di milfe e veline.
Indizi: l’ombra della solitudine e un abito da pagliaccio
mentre l’Eterno mordicchiava natiche di milfe e veline.
Indizi: l’ombra della solitudine e un abito da pagliaccio
*
Luce tra prismi sospesi nell’etere a dar
gioia agli scemi.
con una tassa sull'infelicità non ci sarebbero stati poveri.
con una tassa sull'infelicità non ci sarebbero stati poveri.
- cerco uno stato più etico o, forse un
altro, più etilico...
- s’è alzato con la particola del sentimento en mode avion
- s’è alzato con la particola del sentimento en mode avion
Il poeta frugava sorrisi tra musiche,
colori, fogli e parole
mentre l’Eterno sul suo trono guardava annoiato l’isola.
Al mercato zitelle discutevano di infedeltà e clandestini.
mentre l’Eterno sul suo trono guardava annoiato l’isola.
Al mercato zitelle discutevano di infedeltà e clandestini.
*
Luce di differenti toni di verde tra
piccoli mandarineti
da: un registro di miracoli si schiude a cielo aperto
da: un registro di miracoli si schiude a cielo aperto
- eri mandorlo, hai donato feste di
fiori e tutti quei frutti
- oh, questa è buona! E tu, caro poeta, sai che albero sei?
- oh, questa è buona! E tu, caro poeta, sai che albero sei?
l’onda d’inchiostro è un vento, ricama
tra oblio e distacco
e quel sentire pioniere non vuole il disincastro dall’ancora
nelle grotte rinvennero vangeli d’amori altri, senza santità
e quel sentire pioniere non vuole il disincastro dall’ancora
nelle grotte rinvennero vangeli d’amori altri, senza santità
*
Luce dietro l’angolo di te
da: manuale per poeti in cerca di coraggio espressivo.
da: manuale per poeti in cerca di coraggio espressivo.
- la tua voce è dentro, così ogni poesia
è malta e fango.
- dovresti fare del tuo giardino un eden e passeggiarci!
- dovresti fare del tuo giardino un eden e passeggiarci!
la tessitrice di malinconie filava
l’oggi con trame tutte sue
mentre l’eterno spargeva piombo per quietare cataclismi:
le miniere neglette restituirono fontane vive, teatri e scale
mentre l’eterno spargeva piombo per quietare cataclismi:
le miniere neglette restituirono fontane vive, teatri e scale
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